COLLEZIONE FLORALIA

Ho passato tanti, tanti anni nell’indecisione più totale su quale fosse la mia strada. Dalla storia dell’arte alla grafica passando per la laurea in beni culturali, i musei, gli scavi, le biblioteche, le tipografie, un negozio tutto mio ma che non faceva per me.
Poi un giorno, per quelle piccole coincidenze felici che a volte capitano nella vita mi è capitato di leggere una frase illuminante. Diceva più o meno così: “per capire cosa vuoi davvero fare da grande pensa a cosa facevi da piccolo”. Si, esatto, negli lunghissimi pomeriggi estivi della tua infanzia, quando eri completamente libera da compiti, sport e lezioni di musica, cosa facevi?
Il primo ricordo mi vede a raccogliere fiori, foglie, bacche e frutti. Prima per pressarli e incollarli nel mio erbario. Poi, per stiparli dentro grandi bottiglie di plastica insieme ad acqua e liquidi vari convinta di distillare profumi e dando invece vita a emulsioni torbide e maleodoranti. Il secondo ricordo, solo di poco più recente, mi vede a curiosare tra le tante scatole di fili, perline, pizzi e chincagliere della nonna, e a comporli e intrecciarli per creare bracciali. Da disporre ordinatamente su un tavolino per improvvisate bancarelle in strada o da raccogliere nel cestino della bici per qualche vendita “porta a porta”.
Dopo questa risposta, il cosa fare da grande è stato improvvisamente molto più chiaro ai miei occhi. Gioielli. Gioielli ispirati alla natura e al passato.
Oggi questa mia consapevolezza compie un passo in più. L’ispirazione diventa vera e propria materia prima, i nuovi gioielli sono “fatti” di natura e di passato. Il giardino che decenni fa mi forniva il materiale per le mie pozioni oggi è diventato la fonte delle materie prime per le mie collane, i bracciali e gli orecchini.
Oltre ad essere il luogo dove ogni mattina scendo e vago per un po’, annusando e sistemando qua e la. Dove appena posso mi tolgo le scarpe e mi godo il solletico dell’erba tra le dita dei piedi. Dove sto cercando di crescere il più possibile mia figlia. Dove litigo ogni giorno con le erbacce in una sorta di piccola, quotidiana, metafora della vita.
Perchè un giardino può cambiarti la vita, e anche il lavoro.
Più sotto trovate i primi risultati. Gioielli con fiori e foglie veri, pressati ed essiccati e poi messi sotto vetro e montati con tecnica Tiffany. Potete trovarli qui nello shop. E naturalmente sono curiosissima di sapere che ne pensate.
Ps. Perchè Floralia? Per un suo suggerimento che ha creato una di quelle piccole quotidiane folgorazioni che ti capitano. Floralia era la festa di primavera degli antichi romani. Una festa antica, in origine rustica e campestre, che celebrava l’arrivo della bella stagione e il risveglio della natura. Insomma c’è dentro tutto quello che è Aspettaevedrai.